Non è delirio di onnipotenza. Anche se la nostra è una piccolissima associazione (ma che tanto ha fatto in questi anni per ottenere trasparenza sui dati, soprattutto su ambiente e salute, in Italia), abbiamo deciso di partecipare al monitoraggio del IV Piano di Azione dell’Open Government Partnership italiano. Non siamo soli: insieme a noi tante altre associazioni che, in questi anni, hanno partecipato a questo processo di apertura come Cittadinanzattiva, Riparte il futuro, Transparency Italia e progetti come Diritto di Accesso Civico dell’Università di Salerno.
Come alcuni di voi sapranno, all’indomani dell’approvazione della legge 97/2016, nel giugno 2016, che ha dato finalmente ai cittadini italiani il diritto di sapere, accedere ai dati e alle informazioni detenute dalla Pubblica Amministrazione, dopo l’esperienza di FOIA4Italy, la nostra associazione ha deciso di entrare nell‘Open Government Partnership Forum (Ogp Forum) e dare il proprio contributo alla concreta realizzazione di politiche di trasparenza in questo Paese.
Una strada ardua e difficile, ma che va percorsa. L’azione di lobby civica diretta è una delle possibilità che la società civile italiana ha e deve esercitare, nei confronti delle Istituzioni e in questo caso del governo e del ministero della Funzione Pubblica. Certo, occorrono forze e grandi sforzi. Ma qualcuno lo deve pur fare, come già abbiamo ribadito al Ministro Giulia Bongiorno nei mesi scorsi in Ogp Forum, in una situazione come quella italiana, dove corruzione e mancanza di accesso alle informazioni sono spesso gli effetti di una storica, mancata politica di trasparenza. E hanno ricadute non solo sulle tasche dei contribuenti, ma sull’ambiente e sulla salute dei cittadini.
Per questo ci ritrovate come referenti della società civile monitorante della prima azione, quella sui dati aperti o open data. Per questo, come dal nostro messaggio inviato all’Open Government Partnership Forum del 9 luglio 2019, cercheremo di essere riferimento per tutti coloro che vorranno portare conoscenza e contributi in questo processo. Che per sua definizione deve essere aperto, il più possibile e non chiuso in una stanza.
Buongiorno,
scusandomi ancora con tutti voi e con il ministro Bongiorno, per la mia assenza, vorrei riportare all’assemblea quanto segue:
Cittadini Reattivi e la sottoscritta si battono da tempo per una vera politica sui dati aperti, disponibili e consultabili da parte dei cittadini. Anche per questo motivo abbiamo aderito sin dalla prima ora nel 2016 all’Open Gov Partnership Forum.
Anche per questo abbiamo accettato l’onere e l’onore del monitoraggio della prima azione del IV piano OpenGov che riguarda gli Open Data. Proprio perchè l’apertura dei dati, e una vera politica sui dati aperti, è alla base di una vera via verso la trasparenza.
Siamo però una piccolissima associazione, dotata di buona volontà ma non onnisciente. Per questo è importante che il processo di monitoraggio, fermo restando il nostro ruolo di società civile attiva, resti un processo aperto.
Faccio l’esempio della necessità della standardizzazione delle licenze, passo ovviamente necessario, ma molto tecnico e che richiede competenze di tipo giuridico, (mentre abbiamo banche dati su ambiente e salute drammaticamente vuote in ogni parte del Paese e pubblicazione di dati inservibili).
Dal Piano d’Azione leggiamo che è già stato definito un calendario operativo e di avanzamento lavori per le singole parti di questa prima azione.
Il nostro ruolo, come società civile, può essere in questa fase e su ogni specifico tema, quello di coinvolgere chi può essere interessato e ne ha già discusso, come ci risulta, anche pubblicamente.
Pertanto, riteniamo che sia utile e prioritario che il team OGP e la DP Funzione Pubblica si attivino per aprire i canali di iscrizione e comunicazione per la “costituzione di un tavolo di lavoro che coinvolge amministrazioni e stakeholderdirettamente interessati e/o invitati a partecipare (incluso esperti di dominio, membri dell’OGP Forum, imprese e altre organizzazioni attive sul tema degliOpen Data) e creazione di un canale di discussione su forum.italia. Ciò al fine di assicurare la massima partecipazione alla realizzazione del documento”.
Milano, 9 luglio 2019
A nostro avviso sarebbe utile e corretto che ciò avvenga anche attraverso tutti i canali social di Ogp, per coinvolgere i colleghi delle associazioni interessate, delle PA, giuristi, imprese, enti di ricerca, fondazioni e università già impegnate in tal senso.
Cittadini Reattivi potrà dare senz’altro il suo contributo da “facilitatore”, come entità riconosciuta con questo ruolo nei vari ambiti, per connettere coloro che potrebbero apportare contributi e raccogliere le osservazioni maturate dalla società civile e dagli stakeholder.
Grazie per la vostra attenzione.
Rosy Battaglia per Cittadini Reattivi APS
Non sono fascista, populista o conservatore, e non vivo in Italia, ma sono sempre piu’ amareggiato dal fatto che in Italia tutti usino sempre piu’ parole inglesi dappertutto. Questo e’ un male non tanto per la lingua italiana ma soprattutto per la cultura ed il modo di pensare italiani. Infatti, l’uso di parole inutili straniere indica che gli italiani preferiscono copiare (modo facile) invece di inventare (che richiede lavoro, studio, abnegazione,…). Continuate cosi’ e presto sarete completamente autocolonizzati. Povera Italia!