Continua la campagna, promossa dal Coordinamento Nazionale per il Diritto alla Salute e Campagna Dico32 – Salute per tutte e tutti, per chiedere il commissariamento della sanità in Lombardia e l’abrogazione della Legge 23/2015, la cosiddetta riforma Maroni che ha indebolito la sanità pubblica e si è rivelata un fallimento, amplificato dalla cattiva gestione dell’emergenza Covid-19.

Per oggi 7 novembre a Milano era stata indetta una manifestazione di piazza, un “cordone sanitario” intorno a Palazzo Lombardia, ma visto il lockdown si è optato per un piccolo presidio, composto da alcuni degli organizzatori, davanti agli uffici di Regione Lombardia.

Abbiamo raccolto per voi le testimonianze dei presenti: Marco Caldiroli di Medicina Democratica, Rocco Spinelli di Potere al Popolo e Claudio Libani del Comitato di difesa della sanità pubblica Milano Città Metropolitana del sud-ovest.

Una verifica della Legge 23 (scaricabile da questa pagina) presenta in modo chiaro tutti i problemi di questa legge e i motivi per cui ne viene chiesta l’abrogazione.

Ma non è tutto. Parallelamente, per mantenere lo spirito di condivisione e partecipazione dei cittadini che non hanno potuto manifestare, si è tenuta una maratona web ricca di testimonianze.

Clicca qui per rivedere il video su Facebook.

Già il 20 giugno una manifestazione in piazza Duomo a Milano aveva portato le istanze di una nutrita rappresentanza dell’associazionismo e della società civile lombarda, colpita dalla prima ondata della pandemia con particolare durezza. Ora come allora, il pesante impatto che il Covid-19 ha avuto sulla popolazione della lombardia è da ascrivere anche all’inadatto sistema sanitario regionale, incentrato sulle cure ospedaliere piuttosto che sulla medicina territoriale, ridotta all’osso.

La manifestazione di piazza è solo rimandata. Il messaggio quindi è ancora valido e sempre più attuale: commissariare la sanità lombarda e mettere a punto una sanità davvero pubblica per tutti.

#SalviamoLaLombardia: 20 giugno 2020 – Piazza Duomo, Milano 
(Foto: Gloria Schiavi per Cittadini Reattivi)

 

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