Lo scorso venerdì 22 settembre, nella terza diretta online sui canali Youtube e Facebook di Cittadini Reattivi sono stati presentati gli incontri del 26 settembre in programma a Casale Monferrato che si stanno tenendo proprio in queste ore, abbiamo parlato con Giuliana Busto, la presidente di Afeva (Associazione Familiari e Vittime dell’Amianto), di quanto sia importante che le nuove generazioni continuino le lotte di dissenso civico messe in atto da chi, prima di loro, ha avuto il coraggio di lottare contro le ingiustizie ambientali provocate dall’inquinamento fossile e, in questo caso, dall’amianto.
“La storia dell’amianto – spiega Giuliana Busto – è una storia veramente lunga e dolorosa che ha toccato Casale poiché qui sono morte migliaia di persone. Non solo tra i lavoratori della fabbrica Eterinit di Casale che è stata la più grande fabbrica di cemento – amianto d’Europa, ma anche cittadini che apparentemente non avevano nessun contatto con l’amianto. Ancora oggi molte persone si ammalano perché l’amianto non è una storia che appartiene al passato. Molti ragazzi non se ne rendono conto perché essendo stato messo al bando nel 1992, sembrerebbe non essere più un problema. In realtà ancora oggi si muore di mesotelioma pleurico: il tumore maligno causato dalle fibre di amianto che ha una latenza di circa vent’anni. Ecco perché noi casalesi abbiamo ancora tanto bisogno di parlarne soprattutto con i giovani, cercando di capire anche qual è il loro modo di approcciarsi a questo problema, magari utilizzando dei linguaggi nuovi che noi non siamo tanto avvezzi ad utilizzare”.
Proprio sulle nuove generazioni, Giuliana Busto ha continuato: “Sono proprio i giovani ad essere portavoce di questa nostra esperienza molto lunga. Casale è la città che più si è ribellata come tante altre città non sono ancora riuscite a fare. Qui c’è stata una grandissima bonifica che attualmente si trova all’80%. Abbiamo, però, attorno a noi 41 comuni che fanno parte di questo SIN (Sito di Interesse Nazionale) per lo stesso motivo di Casale Monferrato. Per questo motivo, stiamo cercando di sensibilizzare i sindaci di questi comuni perché qui a Casale noi abbiamo avuto la fortuna di avere sempre l’amministrazione dalla nostra parte. La nostra è la città più deamiantizzata nel mondo, non solo in Italia. Noi abbiamo preteso che la bonifica venisse effettuata e dove c’era la fabbrica adesso sorge un meraviglioso parco. Noi abbiamo anche preteso che ci fosse un processo che mettesse un punto a questo problema perché non è possibile che così tante morti non vengano in alcun modo risarcite. In più, per noi è molto importante la salute e la ricerca: un altro punto che è fondamentale per poter avere almeno un po’ di tranquillità“.
Gli incontri con CIVIC INN del 26 settembre
“Sono molto contenta – spiega ancora Giuliana Busto – che martedì 26 incontreremo le scuole di Casale perché sapranno senz’altro darci delle indicazioni. In più volevo sottolineare il lavoro fatto insieme a Rosy Battaglia dopo l’uscita del docu-inchiesta La rivincita di Casale Monferrato. Insieme, iniziammo una tournee nelle città italiane dove abbiamo incontrato anche tanti ragazzi che non conoscevano l’importanza di questo tema. Ricordo ad esempio, dei ragazzi che studiavano per diventare geometri che durante i nostri interventi si sono resi immediatamente conto del fatto che loro, pur essendo i primi ad andare nei cantieri, non avevano mai avuto la consapevolezza che c’era il rischio di trovarsi a contatto diretto con l’amianto durante una ristrutturazione o l’abbattimento di un muro”.
“Abbiamo davvero bisogno che le nuove generazioni diano un nuovo impulso alla lotta all’amianto che deve continuare nel miglior modo possibile. Noi abbiamo tanta speranza perché sappiamo che i ragazzi hanno una grande capacità e la mettono al servizio di tutti”, ha concluso.
Il problema dell’amianto in Italia, infatti, non si è purtroppo sanato insieme alla grande bonifica avvenuta a Casale Monferrato. Come ha spiegato Rosy Battaglia, presidente di Cittadini reattivi, giornalista e documentarista: “La Regione Lombardia non aggiorna da anni il censimento delle strutture con amianto e questo porta a non saper quantificare quante bonifiche sono state fatte. Qui abbiamo il maggior numero di morti in Italia e di siti non bonificati. Non possiamo dimenticare che tra le sostanze che influiscono tuttora sulla nostra qualità della vita c’è l’amianto. Recentemente, il Parlamento europeo ha ricordato che ogni anno muoiono circa 90.000 persone perché entrate a contatto con queste fibre. E in Italia i dati ci dicono che ogni giorno muoiono 10 persone al giorno per lo stesso motivo. Esportare il modello di Casale a partire dai giovani è, quindi, ancora molto importante“.
Qui, la diretta di venerdì 22 settembre.